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Enasarco, fermate i ladri di democrazia!

Le gravi difficoltà che sta vivendo l’Enasarco merita che tutti i suoi iscritti (case mandanti, agenti di
commercio, consulenti finanziari, agenti in attività finanziaria) siano informati sulle ultime vicende
giudiziarie che stanno coinvolgendo l’attuale governance della Fondazione Enasarco.

In Enasarco viene eletto un Presidente a seguito della illegittima decisione della Commissione
Elettorale del 28.12.2020 (quest’ultima risulta totalmente in conflitto d’interesse, perché nominata
dal Cda uscente di maggioranza 6 membri e 3 alla minoranza).

A seguito delle iniziative giudiziarie intraprese dalla coalizione Fare Presto (Confesercenti, Fiarc,
Anasf e Federagenti) insieme ad Assopam e Artenasarco, lo scorso 22 aprile il Tribunale di Roma
accerta l’illegittimità dei motivi che avevano condotto la Commissione Elettorale della
Fondazione ad escludere dal voto un delegato della lista Fare Presto Confesercenti così
impedendogli la partecipazione alla scelta dei componenti il nuovo Consiglio di Amministrazione.
Nonostante, l’espressione del Tribunale di Roma, i vertici dell’Ente si sono radicalmente rifiutati
di dare attuazione al provvedimento e, dunque, di considerare la validità del voto del delegato
escluso. Anzi, per il tramite del proprio Presidente, la Fondazione ha messo in atto una strenua
resistenza per ribaltare l’esito del giudizio, dando impulso, tra le altre cose, al reclamo avverso la
suddetta ordinanza del Tribunale di Roma.
A nulla è valso l’intervento dei Ministeri Vigilanti che, dopo essere stati informati degli esiti della
vicenda giudiziaria, non solo hanno rilevato l’illegittimità della costituzione dell’organo
amministrativo, ma sono stati costretti a invitare il CdA (che nel frattempo, sempre su impulso
del Presidente, si era riunito ed ha financo assunto decisioni fondamentali per la vita dell’Ente),
affinché adottasse un comportamento ispirato alla necessaria prudenza, nonostante ciò è intervenuta anche la Procura della Corte dei Conti e con un blitz della Guardia di Finanza ha prelevato tutte le delibere illegittime.
Lo scorso 22 giugno il Tribunale di Roma ha respinto definitivamente il reclamo proposto dalle
sigle resistenti Confindustria, Confcommercio, Confapi, Confcoperative per le case mandanti dove
si è volutamente creare lo stallo, e dalle sigle Cisl-Fisascat, Uiltucs, Cigl, Ugl e Usarci lato Agenti,
confermando integralmente la decisione assunta in data 22.04.2021 e ordinando in particolare di
provvedere al “ripristino dello statutus quo ante” e, dunque, di procedere alla nuova
proclamazione dei voti sulla base dei legittimi risultati elettorali attestati nel verbale
dell’Assemblea dei delegati del 23 dicembre 2020.
Così la Commissione Elettorale è stata costretta ed ha proclamato il nuovo Consiglio di
Amministrazione della Fondazione che, ad oggi, conta 12 componenti eletti con 3 seggi al omento
non assegnati.
I Ministeri vigilanti in una nota ‘politica’ rimbalza e tuona ufficialmente che la Commissione
elettorale, assegni i 3 seggi residui nel rispetto del voto espresso dalle mandanti iscritte all’ente.
Questo non potrà che comportare l’assegnazione di due seggi su tre – e quindi la maggioranza –
alla lista Fare Presto, risultata la più votata sia lato agenti che lato mandanti.
Per buona pace di chi ha governato l’ente per decenni, portandolo nella situazione attuale, ed
ancora non si dà pace di dover mollare la poltrona, arrivando a ricostruzioni fantasiose per
accreditarsi come “vincitore” delle elezioni. Adottando un metodo di calcolo per l’attribuzione
dei seggi spettanti nel CdA della Fondazione Enasarco – a fronte di una evidente lacuna sia nello
Statuto che nel Regolamento elettorale interno – nella fattispecie che due o più liste si trovino in
condizioni di parità è possibile.
Se andiamo a ritroso e verifichiamo come la Commissione Elettorale ha attribuite alle 4 liste
concorrenti l’attribuzione dei 20 delegati all’Assemblea per le Preponenti o Mandanti abbiamo il
ricorso alla definizione del maggior resto.
Le preponenti che si sono espresse hanno determinato un totale di 17.543 voti ripartiti sulle liste
concorrenti:
Artènasarco: 3021 voti
Fare Presto-Confesercenti: 5919 voti
Enasarco per il Futuro: 4428 voti
Enasarco per le PMI: 4175 voti

Si applica a questo punto in ottemperanza (art. 20 coma 2 e relativo Allegato B) al regolamento
elettorale che per un totale di 17.543 voti che devono eleggere i 20 delegati (grandi elettori)
nell’Assemblea dei Delegati determinano un quoziente elettorale di 877,15 (ottenuto dividendo i
17.543 diviso i 20 grandi elettori) per avere la designazione di ogni singolo eletto.
Per cui si ha il seguente risultato:

Artènasarco: 3
Fare Presto-Confesercenti: 7
Enasarco per il Futuro: 5
Enasarco per le PMI: 5

In forma preordinata i soccombenti (che hanno governato l’Ente negli ultimi 12 anni) escogitano
una manovra di manipolazione strumentale delle regole lacunose del Regolamento Elettorale,
costruendo quindi un “macroscopico” alterato caso di parità, determinando che 4 liste risultino
a in parità nei resti a fronte di 3 posti disponibili lato case mandanti.
Ciò è stato possibile attraverso lo scambio/travaso di voto tra due liste (che erano state
elettoralmente concorrenti) e che erano uscite ambedue con cinque grandi elettori eletti (Enasarco
per il Futuro ed Enasarco per le PMI).
Il Regolamento prevede che per avere diritto “diritto” ad un membro del CdA occorre il
sostegno-voto di 4 delegati e quindi se i delegati eletti dalle singole liste (che erano 4 nel caso delle
case mandanti) fossero rimaste “fedeli” il risultato sarebbe stato:

Artènasarco 3 voti = 0 membro CdA 3 voti di resto
Fare Presto 7 voti = 1 membro CdA 3 voti di resto
Enasarco per il Futuro 5 voti = 1 membro CdA 1 voto di resto
Enasarco per le PMI 5 voti = 1 membro CdA 1 voto di resto

A questo punto nello spirito di ossequiare “i sistemi democratici che rispettino la proporzione
delle forze in campo” L’Assemblea avrebbe espresso chiaramente la designazione (lato mandante)
dei cinque membri CdA attribuendo i due seggi mancati alle due liste con il maggior resto, in
questo caso :

– Artènasarco 3 voti = 0 membro CdA 3 voti di resto
– Fare Presto 7 voti = 1 membro CdA 3 voti di resto

Invece artatamente si è ricercato lo stallo, 4 liste a 3 voti, con due delegati eletti nella lista Enasarco
per il Futuro che hanno “cambiato casacca” mascherando il tutto con la presentazione anche di
liste con denominazione diversa hanno determinando volutamente il seguente risultato:

– Artènasarco 3 voti 0 membri CdA 3 voti di resto
– Fare Presto 7 voti 1 membro CdA 3 voti di resto
– Uniti per Enasarco (Enasarco per il Futuro) 3 voti 0 membri CdA 3 voto di resto
– Progetto Enasarco (Enasarco per le PMI) 7 voti 1 membro CdA. 3 voto di resto

La nota Ministeriale del 28 luglio 2021 esplicita/invita l’Ente (Commissione Elettorale) ad
attivarsi secondo “sistemi democratici che rispettino la proporzione delle forze in campo.
L’opportunità di richiamare le proporzioni che la platea degli iscritti ha inteso esprimere nella
costituzione dell’Assemblea dei delegati riproducendo, in tal modo, la volontà dei medesimi in
seno al CdA medesimo” consente in modo agevole di riproporre un metodo oggettivo per
individuare le liste a cui attribuire i 3 seggi.
Il un metodo per individuare le 3 liste a cui attribuire i 3 seggi mancanti è quello di rifarsi
ai voti espressi direttamente dalle case mandanti applicando anche qui il Regolamento
Elettorale della Fondazione in particolare il comma 2 dell’art. 20.
Per cui abbiamo:

Artènasarco = 3021 voti 3 delegati
Fare Presto = 5919 voti 7 delegati
Enasarco per il Futuro = 4428 voti 5 delegati
Enasarco per le PMI = 4175 voti 5 delegati
Totale17.543 voti 20 delegati

Risultato che determina che ogni grande elettore porta in dote 877,5 voti (Totale votanti diviso 20) il
quorum necessario per eleggere un membro del CdA è di 4 grandi elettori per un totale di 3.508,6 voti e
quindi:

– Artènasarco 3021 voti 3 voti 0 membri CdA 3021 resto
– Fare Presto 5919 voti 7 voti 1 membri CdA 2410,4 resto
– Uniti per Enasarco riconducibile a (Enasarco per il Futuro) 4428 voti 3 voti 0 membri CdA 4428 resto
– Progetto Enasarco riconducibile a Enasarco per le PMI 4175 voti 7 voti 1 membri CdA 666, 4 resto

Facendo la tara sul giochetto del voto e omettendone il giudizio, le tre designazioni per i seggi vacanti in CdA andrebbero assegnati a:

Uniti per Enasarco 1 seggio in virtù del resto di 4428 voti
Artènasarcoi 1 seggio in virtù del resto di 3021 voti
Fare Presto-Confesercenti 1 seggio in virtù del resto di 2410,4 voti

La democrazia fa sì che, anche con l’ausilio della matematica, si torni a quel risultato e alla volontà espressa
dagli elettori, che si sarebbe comunque determinato senza un uso forzato e strumentale dei Regolamenti
Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Enasarco lato preponenti sarebbe quindi composto:

Artènasarco 1 membro del CdA
Fare Presto – Confesercenti 2 membri del CdA
Enasarco per il Futuro 1 membro del CdA
Enasarco per le PMI 1 membro del CdA

Il dato più preoccupante è che per questi giochetti di difesa ad oltranza di “poltrone” non legittime, la
Fondazione è completamente assente nello svolgere il proprio ruolo a sostegno dei propri iscritti,
paralizzata nelle sue funzioni ed impossibilitata a deliberare qualsiasi provvedimento.
Tutte le delibere del CdA e le determine presidenziali approvate in questo periodo sono illegittime e
compromettono decisamente la vita dell’Ente.
Speriamo che possa prevalere la verità e la forza della democrazia.